Mese: Luglio 2011

Don Luigi Verzè: bisogno di testimonianze e non di parole (vuote)

La_naturaL’enorme debito del San Raffaele (866,00 miliardi di euro) e la notizia del suicidio del più stretto collaboratore di don Verzè (dott. Mario Cal), confermano il mio giudizio, non molto positivo, che ho maturato, attraverso varie spigolature, su questo prete fondatore e padrone della Fondazione Monte Tabor ed dell’Ospedale San Raffaele.
Avendo frequentato l’ospedale per motivi di salute, dopo la lettura di alcuni suoi scritti e del testo di una una conversazione con il card. Carlo Maria Martini (pubblicata in un libretto), nel 2009 ho indirizzato a don Verzè la seguente lettera:
“””Don Luigi Maria Verzé,
spigolando qua e là alla ricerca di una maggiore fede, ho letto una Sua lettera inviata per la pubblicazione a “Il Potere” della Paoline editoriale libri (Socio di minoranza – Scritture; percorsi critici attorno al testo biblico – 3. Collana diretta da Piero Ciardella – Maurizio Gronchi – 2007 – pag. 102 e segg.).

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Giri, trame, corruzione nel “Palazzo” lontano dai cittadini e protetto da un Parlamento non rappresentativo ma corporativo

TrenitaliaDalle votazioni dei mesi scorsi (amministrative e referendum) abbiamo appreso con soddisfazione che gli italiani hanno capito il disvalore della nostra classe politica nel suo complesso.
Non vi è dubbio, pertanto, che in una eventuale consultazione elettorale generale, il dissenso individuale si tradurrebbe in una ulteriore sonora bocciatura di questa classe politica inetta, incapace, corrotta, immorale e senza pudore.
Tutti hanno ben compreso che se la maggiore responsabilità di questo stato di degrado generalizzato, va attribuita ovviamente a chi governa, per il semplice fatto di avere maggiori poteri decisionali, non possono tirarsi fuori tutti gli altri partiti e gruppi che svolgono una “apparente” opposizione; questi dimostrano, quando se ne presenta l’occasione, incompetenza, con l’assenza di proposte alternative chiare e di interesse generale; coinvolgimenti loschi, come dalle inchieste di corruzione anche recenti; interessi di bottega, non sarebbe altrimenti spiegabile, infatti, l’astensione alla camera dei parlamentari DS sulla proposta dell’IDV diretta all’abolizione delle Province, recentemente sottoposta al voto della Camera.

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Una causa della illegalità e della immoralità diffuse nel nostro Paese

Personale_Agenzia-EntrateGli episodi di corruzione (il recente caso Pronzato e gli innumerevoli altri scoperti saltuariamente dall’autorità giudiziaria); le emergenti “reti” del malaffare (la cd P4 di cui in questi giorni va dipanandosi una incredibile pervasitività nelle istituzioni), sono sintomi di una immoralità e di illegalità diffuse nella società a tutti i livelli.
Le cause sono sicuramente molteplici e possono affondare le loro radici in ragioni storiche, culturali, sociologiche, ecc. ; altre cause sono più prossime e di più immediata percezione.
Tra queste ultime sicuramente, anche se non da sola, vi è l’attività legislativa dell’ultimo ventennio ed una concomitante prassi dei politici, che hanno tolto autonomia ed indipendenza alla pubblica amministrazione, per renderla sempre più al servizio dei politici.

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