Omosessualità e vita cristiana
Il Punto di vista Bibblico Fra Roberto Pasolini – frate minore cappuccino della Provincia di Lombardia e presbitero. Biblista e docente di Sacra Scrittura – nel corso di un ciclo di incontri nel salone del convento dei Frati Cappuccini di Varese, il 2 febbraio 2024 ha trattato l’argomento dell’omosessualità nella Bibbia.
Coronavirus: un’emergenza – che ha decimato una generazione di italiani – accompagnata da incapacità politica ed incompetenza
Lo scrittore Antonio Scurati (Corriere della Sera del 15/04/2020) scrive un “Epitaffio per i bambini degli anni Quaranta” che erano sopravvissuti alla seconda guerra mondiale e ora, nel 2020, ci hanno lasciato a causa del Coronavirus. Tante persone, di una certa età, ci hanno lasciato in questo periodo in cui, in particolare, l’Italia è stata
AVVISO
Alcune pagine sono in rifacimento e con l’aggiunta di contenuti. In particolare la pagina “Spiritualità”. In ogni caso è aggiornata la pagina relativa ai ritiri spirituali 2019-2020. Ho inserito tutta la documentazione fino all’ultimo ritiro guidato da Padre Polliani il 19 gennaio 2020. Grazie
Ritiri spirituali 2019-2020 presso i frati cappuccini di Varese
Anche quest’anno la fraternità dei Padri Cappuccini di Varese propone un ritiro mensile. Il ritiro è predicato da Frate Francesco Polliani ed ha come tema: “All’incontro con Cristo. Una fede che risana e trasforma”. Vai alla pagina con registrazioni ed appunti.
Ritiri Spirituali Convento Frati Cappuccini di Varese
Presso il Convento di Varese dei Frati Cappuccini (v.le Borri, 109), domenica 15 ottobre 2017 è iniziato il ciclo di ritiri spirituali mensili guidato da padre Francesco Polliani.
Tema dell’incontro: “Siate misericordioso, come è misericordioso il padre vostro“.
In Italia si è rotto il collegamento tra la nazione e i suoi (pseudo)rappresentanti in Parlamento.
“Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale” (art. 49 Cost.).
Ho votato No, insieme alla maggioranza degli italiani!
Oggi è una bellissima giornata per l’Italia, la Democrazia, la Costituzione italiana; non perché quella in vigore, e che ha “scampato” un brutto rischio, è la più bella Costituzione del mondo!
Perché gli italiani hanno impedito di consentirne lo stravolgimento da politicanti più attenti agli interessi personali che a quelli della collettività.
Ancora “NO” al “brutto pasticcio” della riforma Costituzionale voluta dal Governo Renzi
In questi giorni, vicinissimi al voto referendario, i sostenitori del “SI” – con in testa Matteo Renzi e Maria Elena Boschi – stanno cercando di contrastare l’accusa – da parte dei sostenitori del “NO” – di aver previsto un nuovo senato di “nominati”, dicendo che dopo il referendum (nella sciaguratissima ipotesi di conferma della riforma costituzionale!) sarà approvata una legge che disciplinerà la scelta popolare dei componenti il nuovo Senato.
Perché voterò NO al referendum popolare sul Testo di legge di riforma della Costituzione
La bugia della riduzione dei costi con la modifica del Senato.
Il titolo del testo di legge costituzionale approvato dalle due Camere recita: «Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione».
Perché voterò NO al referendum popolare sul Testo di legge di riforma della Costituzione
I lavori parlamentari di questa riforma costituzionale dimostrano la miopia del Governo nell’imporre a questo Parlamento, delegittimato dalla Corte Costituzionale, una riforma che guarda agli interessi di parte nonchè per vantarsi di aver realizzato la rinforna della Costituzione.
Perché voterò NO al referendum popolare sul Testo di legge di riforma della Costituzione
Una riforma costituzionale ingarbugliata e confusa che si unisce ad una legge elettorale aberrante (cd Italicum). Tutto ciò in un sistema in cui l’organizzazione dei partiti, che non ha rilevanza pubblica, è generalmente antidemocratica; ciascun partito è in balia dell’uomo forte del momento!
Perché voterò NO al referendum popolare sul Testo di legge di riforma della Costituzione
La Costituzione Italiana richiede adeguamenti e modifiche (specialmente dopo la pessima riforma del 2001), ma con cura e delicatezza nonché da politici illuminati ed attenti al bene delle comunità future.
Un Parlamento di nominati (dichiarato “incostituzionale”) ed un Governo “egocentrato” (non investito dal consenso popolare) non possono assolutamente metterci mano.
Perché voterò NO al referendum popolare sul Testo di legge di riforma della Costituzione
A distanza di 70 anni, qualche riforma costituzionale può essere utile ma non possiamo assolutamente accettare una riforma “RAFFAZZONATA” come quella del disegno di legge Renzi-Boschi.
Perché voterò NO al referendum popolare sul Testo di legge di riforma della Costituzione
Una riforma della Costituzione con “veri e propri errori di sintassi costituzionale”.
Perché voterò NO al referendum popolare sul Testo di legge di riforma della Costituzione
La peggiore tecnica legislativa usata per riformare la Costituzione. Un periodare assurdo ed inestricabile per gli stessi costituzionalisti; frutto di vergognosi compromessi tra governo e parlamentari.
Perché voterò NO al referendum popolare sul Testo di legge di riforma della Costituzione
Si tratta di un referendum improprio perché non sul merito delle modifiche costituzionali approvate dal Parlamento
Perché voterò NO al referendum popolare sul Testo di legge di riforma della Costituzione
– Un Parlamento di nominati non può arrogarsi il diritto di modificare la nostra Costituzione
Perché voterò NO al referendum popolare sul Testo di legge di riforma della Costituzione
– No più poteri al Governo ma una migliore classe politica dal punto di vista etico/professionale
Perché voterò NO al referendum popolare sul Testo di legge di riforma della Costituzione
– No modifica della Costituzione ma attuazione di alcune sue norme (art. 49 Cost.)
La mia EXPO 2015
Un passaggio veloce alla Esposizione Universale 2015 di Milano. Allergico alle code, ho fatto un piccolo giro serale visitando il “Padiglione 0” e …. ove non c’erano code!
Manca la volontà politica di combattere la corruzione
Con grande enfasi Matteo Renzi ha annunciato e fatto approvare dal Consiglio dei Ministri alcune “norme”, a suo dire, idonee a contrastare la corruzione.
Corruzione e nomina “fiduciaria” dei dirigenti pubblici
I giornali di ieri aprivano tutti con la notizia della “bufera” giudiziaria sulla sanità lombarda. Si scoprono sempre nuovi filoni di indagine con ampi squarci di malaffare. Inoltre, le indagini giudiziarie, recenti e meno recenti, investono politici e dirigenti.
Voto in Sicilia: verso il riscatto? Un’anteprima delle elezioni politiche del 2013?
Con l’elezione di Rosario Crocetta a governatore, la Sicilia sembra volere iniziare una diversa gestione amministrativa, meno scandalosa della precedente.
Da siciliano sono molto soddisfatto del voto espresso dai miei conterranei; io non ho votato perché da diversi anni non sono residente in Sicilia.
Mi sembrano segnali molto positivi sia la vittoria di Crocetta che il grande consenso ricevuto dal M5S. E’ significativo il dissenso, espresso anche con l’astensione dal voto, nei confronti del “sistema partitico”.
Settenario del Mahatma Gandhi
1 – L’uomo si distrugge con la politica senza principi;
2 – L’uomo si distrugge con la ricchezza senza lavoro;
3 – L’uomo si distrugge con l’intelligenza senza carattere;
4 – L’uomo si distrugge con gli affari senza morale;
5 – L’uomo si distrugge con la scienza senza umanità;
Nell’anno della fede ci chiediamo: cos’è la Fede?
Nel documento(1) di indizione dell’anno della fede(2) , Benedetto XVI evidenzia; come “una profonda crisi di fede .. ha toccato molte persone”, ma “credere in Gesù Cristo … è la via per giungere in modo definitivo alla salvezza”.
“L’Anno della fede, in questa prospettiva, è un invito ad un’autentica e rinnovata conversione al Signore, unico Salvatore del mondo”.
Poi, Benedetto XVI (riprendendo gli atti degli apostoli) indica come il nucleo centrale della fede cristiana risieda “nel mistero della sua morte e risurrezione, Dio ha rivelato in pienezza l’Amore che salva e chiama gli uomini alla conversione di vita …”. “Grazie alla fede, questa vita nuova plasma tutta l’esistenza umana sulla radicale novità della resurrezione”.
Conclusi i ritiri spirituali 2011-2012 di padre Francesco … appuntamento al 2012-2013
Il ritiro spirituale di domenica 27 maggio 2012 ha concluso le meditazioni con le quali, per l’anno 2011-2012, Padre Francesco Polliani ci ha guidati in un cammino di approfondimento spirituale molto intenso e coinvolgente. Padre Francesco al termine della meditazione ha preannunciato la continuazione dei ritiri anche per il 2012-2013. Saranno sempre la terza domenica
Nuova costituente per riallineare ai principi costituzionali democrazia e rappresentanza politica
Si discute molto sulle affinità tra Grecia ed Italia, ma solo con riguardo all’attuale crisi economica: allo spread, al rischio di default e via discorrendo.
Normalmente viene tralasciata un’altra affinità tra noi e la Grecia, per me molto importante e che sta a monte degli attuali gravi problemi economici e finanziari; si tratta della crisi di rappresentanza politica; su questa, le ultime elezioni per il rinnovo del parlamento greco dovrebbero illuminarci.
Lo scollamento tra cittadini e partiti/politici, che viene definita: “disaffezione dei cittadini alla politica”, “voto di protesta” o – erroneamente e da parte di rappresentanti istituzionali – “antipolitica”, è identico a quello che investe la Grecia dove, nonostante il ricorso anticipato alle urne e la gravissima situazione economica in cui versa, non si è stati capaci di formare un Governo.
La democrazia bloccata: una nuova costituente unica via d’uscita
A partire dagli anni 90 la nostra democrazia ha intrapreso un percorso di degrado irreversibile, principalmente per la mitridatizzazione, rispetto agli umori del paese, degli inossidabili uomini politici di casa nostra.
Sono state approvate, spesso con il consenso di tutti, norme volte a rendere il potere dei politici sempre più immune da responsabilità penale e/o amministrativa.
Passo dopo passo, sono state depotenziate le fattispecie penali dei delitti contro la pubblica amministrazione; sono stati disattesi fondamentali principi costituzionali; si sono consolidati meccanismi di conservazione del potere; si è assicurato ai partiti, per fini di parte, la nomina ed il controllo della dirigenza di tutte le branche dell’amministrazione pubblica.
Limite di 1.000,00 euro per i pagamenti in contante: servirà a contrastare l’evasione fiscale?
Il governo Monti, per il contrasto all’evasione fiscale, nel cd decreto “Salva-Italia” ha inserito una disposizione (art. 12 del D.L. 6 dicembre 2011 n. 201 – conv con l. 22 dicembre 2011, n. 214) che prevede: “riduzione del limite per la tracciabilità dei pagamenti a 1.000 euro e contrasto all’uso del contante”.
La norma modifica il testo dell’articolo 49 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231(normativa cd “antiriciclaggio”; cioè diretta a contrastare la conversione o il trasferimento di contante quando si è a conoscenza che provengono da attività criminosa), recante “Attuazione della direttiva 2005/60/CE concernente la prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo nonché della direttiva 2006/70/CE che ne reca misure di esecuzione”.
Compensi ai manager pubblici. Ma qual è lo scandalo maggiore?
Il ministro della Pubblica Amministrazione, Filippo Patroni Griffi, ha consegnato alle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro della Camera i dati relativi alle retribuzioni superiori ai 294.000 euro dei manager pubblici. Al primo posto dell’elenco c’è il capo della Polizia, Antonio Manganelli, che ha guadagnato 621.253,75 euro.
“Manganelli, di origini irpine, uno degli investigatori di fiducia di Giovanni Falcone, poliziotto stimato anche all’estero e in particolare dalla Fbi, è stato pure questore di Palermo e Napoli” (La Repubblica, on-line).
La lista dei nomi è lunga e in molti preferiranno non scorrerla per evitare gravi turbamenti personali.
Corruzione allargata
A venti anni di distanza dall’inizio dell’inchiesta “mani pulite” si discute sul livello di corruzione in Italia: se la scoperta di uno stato di corruzione politica diffusa, con l’azzeramento dei maggiori partiti di allora, abbia prodotto dei frutti positivi ovvero se nulla sia cambiato dagli anni della Democrazia Cristiana e del socialismo rampante di Craxi.
Sugli effetti di “mani pulite” sono divisi anche alcuni dei pubblici ministeri che condussero le indagini (P.C. Davigo e G. Colombo). Comunque, a sentire le relazione dei Procuratori Regionali della Corte dei Conti, in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario, la corruzione è dilagante e diffusa, sia nella politica che nelle Pubbliche Amministrazioni.
Qual è la relazione tra la situazione odierna e le indagini penali del 1992/1993?
Una conseguenza, sia pure indiretta, si può riscontrare nell’impegno profuso dai parlamenti, in particolare del 2004 in poi, ad approvare una serie di modifiche normative, da un lato di depotenziamento della sanzione penale per fatti normalmente propedeutici o connessi a comportamenti corruttivi e, dall’altro, di liberazione delle procedure amministrative dai vincoli, sempre posti da un legislatore accorto, a presidio dei principi costituzionali fondamentali di una moderna democrazia (eguaglianza, imparzialità, buon andamento, trasparenza, ecc).
Lotta all’evasione fiscale: legalità a tempo
A proposito dell’attivismo di questi giorni in materia di lotta all’evasione, ieri il Corriere della Sera (Lunedì 30 Gennaio 2012 – “L’Agenzia delle entrate: e ora al Sud” – Stefania Tamburello, pag. 3), iniziava una sua corrispondenza così:
“Milano, forse non se l’aspettava. Dopo il primo blitz a Cortina, e quello successivo a Roma, si sarebbe potuto pensare che il Fisco l’avrebbe finita lì con gli accertamenti a tappeto. Con due azioni dimostrative, nei luoghi delle vacanze di lusso e nella Capitale, per far capire il cambio di marcia nella lotta all’evasione fiscale del nuovo governo guidato da Mario Monti.[more] Anche se a tenere la regia della manovra contro furbi e furbetti è sempre lui, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, che di riscossione di tasse e tributi si occupa da sempre”.
Pubblica Amministrazione: le regole smantellate
Qualche mese addietro, l’ex governatore della Banca d’Italia, prima di passare alla guida della BCE, rivolto alla dirigenza della Banca d’Italia, ha affermato: “vi riconosco, Competenza, Onestà ed Indipendenza”.
Molto tempo prima, in un discorso del 1954 su funzionari, burocrazia e Stato, l’allora Presidente del Consiglio Mario Scelba, affermava: “La burocrazia deve saper resistere alle suggestioni che possono venire dalle forze politiche per ricordarsi di essere soltanto ed esclusivamente al servizio dello Stato. Tutto ciò che possa essere incompatibile con questa sua funzione deve essere assolutamente respinto e assolutamente rigettato. Intendiamo riaffermare questo, perché il paese deve sapere che nell’amministrazione non trionfa la fazione o la parte, ma il supremo interesse del paese, l’interesse generale della collettività”.
Nicodemo: dal dubbio all’accoglienza – Ritiro condotto da Padre Francesco Polliani presso il convento dei Frati Cappuccini di Varese domenica 15 gennaio 2012
Dichiararsi credenti e vicini alla Chiesa di Cristo non basta! Questo è un insegnamenti che ci viene dalla meditazione che oggi ha svolta Padre Francesco Polliani presso il convento dei Frati Cappuccini di Varese. Padre Francesco ha sottolineato come il messaggio di Nicodemo (Gv 2, 23 – 3, 21), ad ogni lettore del testo biblico
Una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio forma uno strappo peggiore
“Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio; altrimenti
il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore.
E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e
si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi”. (Mc 2, 21-22).
Questa stoltezza evangelica appare evidente – in molte delle norme fiscali del d.l. 6 dicembre 2011, n. 201, conv. nella l. 22 dicembre 2011, n. 214 (per intenderci, quello battezzato dal presidente del Consiglio Monti “salva Italia”) – a chi, dal di dentro, conosce il funzionamento della amministrazione fiscale.
Ritiri spirituali 2011-2012, presso il convento dei Frati Cappuccini di Varese, guidati da Padre Francesco Polliani
Anche per l’anno 2011-2012 Padre Francesco Polliani ci donerà le sue profonde meditazioni su vita e fede. Le meditazione sono svolte nel corso dei ritiri mensili dalle ore 9 alle 11 nel Cenacolo o in una sala del convento dei Frati Cappuccini di Varese, viale Borri n. 109. Ciascun ritiro inizia con le Lodi, segue
Istituzioni da riformare: i partiti politici
La sempre più difficile situazione economica e sociale dell’Italia; l’inettitudine di governo e parlamento protesi solo a tutelare interessi personali sembrano fare vedere più vicina la loro fine.
Purtroppo ci manca la speranza di poter veramente “voltare pagina”. Di ricominciare dopo una riforma delle istituzioni capace di correggere i profili antidemocratici che hanno pervaso(specie in questo ultimo ventennio) il nostro ordinamento (legge elettorale; invadenza della politica nell’Amministrazione; conflitti d’interesse; ecc).
In questi ultimi anni abbiamo calpestato alcuni principi giuridici ritenuti da sempre fondamentali, non solo del nostro ordinamento giuridico: la generalità ed astrattezza della norma; il principio di eguaglianza; l’imparzialità della pubblica amministrazione.
Il governo ha proposto ed il parlamento ha approvato, con inusitato servilismo, norme che cozzano palesemente con i suddetti principi.
Libertà e Giustizia invita tutti a Milano sabato 8 ottobre 2011
Grande manifestazione a Milano all’Arco della Pace, sabato 8 ottobre 2011, con inizio alle ore 14,30 organizzata dall’Associazione Libertà e Giustizia. Come si ricuce l’Italia? Un filo di decenza ci porta in piazza, sabato 8 ottobre, all’Arco della Pace (piazza Sempione) di Milano, a partire dalle 14 e 30, per reagire all’indignazione. Una grande manifestazione,
Don Luigi Verzè: bisogno di testimonianze e non di parole (vuote)
L’enorme debito del San Raffaele (866,00 miliardi di euro) e la notizia del suicidio del più stretto collaboratore di don Verzè (dott. Mario Cal), confermano il mio giudizio, non molto positivo, che ho maturato, attraverso varie spigolature, su questo prete fondatore e padrone della Fondazione Monte Tabor ed dell’Ospedale San Raffaele.
Avendo frequentato l’ospedale per motivi di salute, dopo la lettura di alcuni suoi scritti e del testo di una una conversazione con il card. Carlo Maria Martini (pubblicata in un libretto), nel 2009 ho indirizzato a don Verzè la seguente lettera:
“””Don Luigi Maria Verzé,
spigolando qua e là alla ricerca di una maggiore fede, ho letto una Sua lettera inviata per la pubblicazione a “Il Potere” della Paoline editoriale libri (Socio di minoranza – Scritture; percorsi critici attorno al testo biblico – 3. Collana diretta da Piero Ciardella – Maurizio Gronchi – 2007 – pag. 102 e segg.).
Giri, trame, corruzione nel “Palazzo” lontano dai cittadini e protetto da un Parlamento non rappresentativo ma corporativo
Dalle votazioni dei mesi scorsi (amministrative e referendum) abbiamo appreso con soddisfazione che gli italiani hanno capito il disvalore della nostra classe politica nel suo complesso.
Non vi è dubbio, pertanto, che in una eventuale consultazione elettorale generale, il dissenso individuale si tradurrebbe in una ulteriore sonora bocciatura di questa classe politica inetta, incapace, corrotta, immorale e senza pudore.
Tutti hanno ben compreso che se la maggiore responsabilità di questo stato di degrado generalizzato, va attribuita ovviamente a chi governa, per il semplice fatto di avere maggiori poteri decisionali, non possono tirarsi fuori tutti gli altri partiti e gruppi che svolgono una “apparente” opposizione; questi dimostrano, quando se ne presenta l’occasione, incompetenza, con l’assenza di proposte alternative chiare e di interesse generale; coinvolgimenti loschi, come dalle inchieste di corruzione anche recenti; interessi di bottega, non sarebbe altrimenti spiegabile, infatti, l’astensione alla camera dei parlamentari DS sulla proposta dell’IDV diretta all’abolizione delle Province, recentemente sottoposta al voto della Camera.
Una causa della illegalità e della immoralità diffuse nel nostro Paese
Gli episodi di corruzione (il recente caso Pronzato e gli innumerevoli altri scoperti saltuariamente dall’autorità giudiziaria); le emergenti “reti” del malaffare (la cd P4 di cui in questi giorni va dipanandosi una incredibile pervasitività nelle istituzioni), sono sintomi di una immoralità e di illegalità diffuse nella società a tutti i livelli.
Le cause sono sicuramente molteplici e possono affondare le loro radici in ragioni storiche, culturali, sociologiche, ecc. ; altre cause sono più prossime e di più immediata percezione.
Tra queste ultime sicuramente, anche se non da sola, vi è l’attività legislativa dell’ultimo ventennio ed una concomitante prassi dei politici, che hanno tolto autonomia ed indipendenza alla pubblica amministrazione, per renderla sempre più al servizio dei politici.
Berlusconi e berlusconini: l’abuso divenuto intollerabile
Gli anni di governo di Berlusconi e dei suoi (con partito della “Lega” e leghisti) sono segnati da un crescente degrado morale non solo della politica e delle sue massime istituzioni ma anche della pubblica amministrazione nel suo complesso (Ministeri, Agenzie, Enti locali, Enti pubblici di ogni genere).
Senza alcuna remora e pudore, clientele e clientelismi sono stati istituzionalizzati al posto di procedure trasparenti e capaci di assicurare, oltre ad eguaglianza e imparzialità, il rispetto di criteri meritocratiche e di sana concorrenzialità.
Criteri di selezione della classe politica e burocratica, improntati ad interessi di parte, hanno integralmente sostituito le elementari regole della democrazia e i principi fondamentali della Costituzione repubblicana.
La disaffezione al “pubblico” che non ci permette di scegliere amministratori efficaci e non spreconi
Il cittadino italiano, senza distinzioni in relazione a posizione e responsabilità ricoperte e sia pure con diversa intensità territoriale (nord, centro, sud), dimostra, in vari modi, una grande disaffezione al “pubblico”; alle cose comuni.
Sono molti i segni di tale disaffezione: l’elevato grado di evasione fiscale; la scarsa considerazione ai beni pubblici (pulizia di strade, parchi, giardini, muri, ecc); il cattivo svolgimenti di funzioni pubbliche; l’eccessivo costo dell’apparato politico-istituzionale e “l’assalto alla diligenza” dei pubblici amministratori (la cd “casta”).
In questa sede non voglio ricercare le cause, remote o prossime, di simili atteggiamenti poco sociali e molto diffusi nella nostra società ; siccome siamo in prossimità di una consultazione elettorale amministrativa, voglio rilevare come da ciò derivi anche una limitata capacità di discernimento nella scelta alle “urne”.
Spunti sulla riforma costituzionale della “giustizia” varata dal Consiglio dei Ministri: la distruzione dei principi fondanti della separazione tra poteri dello Stato
Nella seduta del 10 marzo 2011 il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge costituzionale che, sostanzialmente, modifica alcune norme del titolo IV della Costituzione vigente.
L’intervento del Governo inizia con la modificato della rubrica del titolo IV e delle relative sezioni; come a voler significare un minor rilievo costituzionale da attribuire alla Magistratura, come potere autonomo ed indipendente (l’espressione “La Magistratura“ viene sostituita con “La giustizia” ed “Ordinamento giurisdizionale” con “gli organi”).
Da semplice cittadino ed osservatore del fenomeno, dalla riforma dell’amministrazione della giustizia, mi sarei aspettato: Una maggiore professionalità dei giudici e conseguente loro responsabilità; speditezza nei processi civili, penali ed amministrativi; la certezza che giudici e giurisdizione abbiano capacità di intervento e di giudizio liberi ed indipendenti, nell’applicazione della legge, anche nei riguardi delle persone al “potere” e delle “istituzioni”.
Quanto sopra per avere una giustizia sostanziale giusta ed uguale per tutti (non solo con riguardo all’aspettativa di vittoria per il soggetto parte, ma anche – per la collettività – all’aspettativa di effettività della condanna e della pena per il reo).
Gheddafi e Berlusconi: quante somiglianze!
In questi giorni di grande sofferenza, dolore e sangue per il popolo libico, balzano all’attenzione dell’osservatore le somiglianze, per indole e modo di agire, tra Gheddafi e Berlusconi.
Certamente siamo su piani di azione molto diversi: il primo altamente drammatico, non così per il secondo. Però i comportamenti dell’uno e dell’altro sono improntati alla stessa logica perversa ed antidemocratica: l’interesse personale e la propria salvezza; costi quel che costi.
Per Gheddafi si tratta di salvare la propria vita fisica, il poteri, i privilegi, i piaceri personali agendo con assoluto disprezzo della vita del proprio popolo e delle valutazioni della comunità internazionale. Per Berlusconi, su un diverso livello, si tratta di conservare il potere per salvare la propria libertà dagli innumerevoli reati commessi nonché aumentare la capacità economica privata; anch’egli, però, con sommo disprezzo dello Stato e non curante dei giudizi negativi sul suo operato e sull’Italia provenienti da tutte le parti del mondo.
Domenica 20 febbraio 2011 padre Francesco Polliani ha tenuto la quinta meditazione del ciclo di esercizi 2010-2011
Altissimo glorioso Dio, illumina le tenebre de lo core mio. Et dame fede dricta, speranza certa e carità perfecta, senno e cognoscemento, Signore, che faccia lo tuo santo e verace comandamento. Amen – San Francesco di Assisi Padre Francesco Polliani (frati Cappuccini – Varese), commentando due testi (preghiere) di San Francesco, ha guidato i partecipanti
L’Italia può risalire dal degrado morale ed istituzionale a cui è arrivata?
Dovrebbe essere chiaro a tutti che il Presidente del Consiglio, nonostante il disonore che arreca alle Istituzioni, non intende dimettersi dall’incarico. Dovrà esservi costretto o da un voto palese di sfiducia del Parlamento (cosa improbabile visto il livello morale e culturale dei suoi membri) o dal suo arresto.
Spontaneamente non si dimetterà perché, mentre non gli interessa il decoro o il bene del paese, sa bene che dovrà resistere fino alla fine per salvaguardare i suoi coinvolgimenti personali.
Ma la Nazione – in fiduciosa attesa della sua cacciata dal “potere” – deve prepararsi ad affrontare una vera emergenza democratica che ha investito tutte le sue strutture politiche ed amministrative.
Vi è l’urgenza di invertire il corso del degrado morale che, in verità, viene da lontano e non può ascriversi solo alla classe politica, ma in buna parte, come scrive Piero Ottone su “La Repubblica” del 20 gennaio 2011, alla immaturità del paese.
Gravi indizi di colpevolezza in Parlamento
“Il_Parlamento.gif”Tra le giustificazioni addotte da vari esponenti del Popolo delle Libertà circa il turpe mercato di voti in Parlamento, nei giorni precedenti e successivi al voto di fiducia al Governo del 14.12.2010, vi è quella secondo la quale il fenomeno è avvenuto già in altri periodi storici e ad opera di altre rappresentanze politiche. Ora